venerdì 8 dicembre 2017

Anette Gellein - Studio Visit -

Anette Gellein
https://anette.gellein.com


Dirty Magazines from Anette gellein on Vimeo.


Per Anette Gellein tutto comincia dal suono e da come esso attraversa il corpo. Qualunque sia 
la sua origine: la voce umana, una registrazione, un  rumore semplice o fabbricato 
elettronicamente, il suono ha una sua potenza, una sua fisicità mentre é il corpo umano a 
divenire trasparente, poroso.
Anette Gellein (1995) vive e lavora tra Lofoten e Oslo. Si é laureata quest'anno all Accademia 
di Arte di Tromsø. Anette ha trascorso due mesi a Longyearbyen per un tirocinio presso 
Artica Svalbard, dove ha assistito il direttore Audhild Dhalstrøm a coordinare gli eventi.
L'idea alla base della pratica di Anette è quella di confondere l'aspetto etereo del suono con 
l'impenetrabilitâ del corpo per creare una eterogeneità che non può essere  sintetizzata.
Nella triplice installazione Situation of (All Writing is Pigshit) the Flesh, Maenad Maenad 
Adman, We, The Born Capitalists, ( 2017 ), i  tre film sono proiettati su degli schermi 
trasparenti in modo da costruire un labirinto e da potere essere visti sia singolarmente che l'uno 
attraverso l'altro, in prospettiva.


Profondamente influenzata da Antonin Artaud, lei stessa scrive a proposito dei tre video sul 
suo sito web:  - Volevo creare uno spazio diverso, un tipo di non-luogo. un posto dove ci sono 
altre regole, dove ci sono altre possibilità di divenire e di essere in modi diversi. Dove fosse 
possibile avere identità multiple. Lavorare con le immagini come un medium, sottraendo i 
colori e invertendo le forme mi ha dato la possibilità di costruire uno spazio virtuale dove il 
corpo può sembrare carne e trasformarsi in linee. Dove puó essere un flusso multi- sfaccettato. -
La performance S.M.A.B. ( 2016 ) nasce dalla volontà di dare alla parola scritta la stessa 
consistenza del suono. Il risultato è una performance che è anche un video in cui la 
disomogeneità e la incongruità dell'esperienza uditiva è espressa attraverso la presenza e la 
voce di attori.
Il passaggio dalla dimensione acustica a quella più spaziale delle sue installazioni é come 
quella tra un'immagine e il suo negativo. Ahtnamas ( 2017 ), è la storia in immagini di un sex 
robot che esprime l'ennesima mercificazione del desiderio umano.
Più che la storia di una macchina che promette di estinguere il desiderio, l’artista insiste sulla 
possibilitá di esprimere il desiderio stesso, che è inestinguibile, che è all’origine di tutto e che 
attraversa tutte le cose e tutte le persone.  
Trovo molto interessante il modo in cui Anette elabori le forme mettendo al negativo le  
immagini prese dalla realtà, come in XXXXRadio ( 2017  ) dove il suono sintetico della musica 
elettronica guida l'ondeggiare e moltiplicarsi di una foglia.
In DIRTY MAGAZINES ( 2017 ) le immagini, che l’artista utilizza, provengono da telegiornali, 
programmi tv e internet magazines e sono originariamente concepite come una forma di 
manipolazione rivolta al consumo. Anette perverte l'uso di queste figure, ribaltando la loro 
immagine al negativo, rendendole astratte e sintetizzando le voci.

La prossima performance - concerto di Anette Gellein sarà il 16. dicembre in Oslo, al
WINTER SOLSTICE 2017

Qui sotto il link dell’evento:




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