Courtesy the artist, Galerie Isabella Bortolozzi, Berlin, Cabinet Gallery, London, Gavin Brown’s Enterprise, New York, Rome and dépendance, Brussel
La mostra di Ed Atkins Old Food al Marti-Gropius-Bau presenta un paradosso.
Una serie di animazioni CGI proiettate su alcuni schermi di grandi e medie dimensioni sono
installate insieme ad un intero guardaroba di costumi teatrali dell'opera. Lungo il percorso
espositivo si trovano dei pannelli su cui sono scritte delle didascalie che sembrano dare
indicazioni sul senso della mostra.
I video mostrano dei personaggi animati: un infante, un ragazzino e un uomo adulto, questi
ultimi due vestiti con costumi d’epoca, che piangono una sostanza gelatinosa che assomiglia
piú a muco che a lacrime. Sul pannello iniziale é scritto che l'acqua é un elemento fondamentale
per la vita, che il corpo é fatto per la maggior parte di fluidi, che ha una sua densità, una sua
pesantezza.
Sui monitor piú grandi si vedono l’interno di una casa in campagna, avvolta in un’atmosfera
stranamente favolosa, una stanza bianca con un buco su una parete da cui passa una luce,
l'esterno di una baracca in campagna con accanto un albero, un pianoforte e un ragazzo, vestito
da paggio, che corre instancabile e ininterrottamente, quasi ridicola, intorno al pianoforte,
uscendo e rientrando dalla schermata del video. Nell'ultima stanza i video mostrano una folla di
personaggi animati che corrono senza meta. In un angolo dello schermo c'é il logo di Facebook.
Tutti i video hanno un suono assordante.
Improvvisamente i personaggi che piangono lasciano lo schermo del video per ‘entrare’ nei
film con le stanze vuote, sedersi al pianoforte e suonare, e fare altre cose...
Accanto ai film' gli abiti da scena sono ‘come dei fantasmi al contrario’ , citando uno dei testi
scritto dall’artista su uno dei pannelli che descrive un abitino da neonato appeso ad una
stampella. I costumi hanno qualcosa di anacronistico soprattutto vicino alle animazioni digitali.
Un'idea di 'ammuffito' pervade la mostra.
Su uno dei pannelli é scritto qualcosa che riguarda il perché del titolo, Old food, dove i
protagonisti dei film sono animazioni: non subiscono il passaggio del tempo, non hanno fame,
sete, non soffrono, non provano nulla, non hanno una reale fisicità; i personaggi animati
mangiano solo perché questo é di conforto ai nostri occhi umani. Ci fa stare bene vederli
mangiare.
Le animazioni sono una mistificazione.
Anche gli abiti da scena lo sono. Ma attraverso la storia che l'opera racconta, la parte più
a-logica e spirituale del nostro sentire si esprime, si manifesta, diventa reale soprattutto grazie
alla musica.
Atkins mette in discussione non solo ciò che fa parte della nostra vita contemporanea cosí
legata all’aspetto superficiale della comunicazione, a farsi scudo di alter-ego virtuali attraverso
i social network, ma anche il modo in cui noi costruiamo la nostra vita e ci crediamo, la
strutturiamo.
Tutti gli elementi che fanno parte della mostra sembrano non avere nulla in comune, come il
titolo, Old food, ma in realtà é tutta una 'messa in scena', paradossale, che riguarda la nostra
esistenza: da un lato l'aspirazione dell'uomo verso la spiritualità e dall'altro lato l'inevitabile
'caduta', se cosí si può dire del corpo.
Per spiegare meglio cosa voglio dire, farò una cosa che non é proprio ortodossa. :)
Userò un film che ho visto qualche tempo fa come una 'lente' per interpretare la mostra di
Atkins.
Il film si intitola Personal Shopper di Olivier Assayas con Kristen Stewart nel rulo di Maureen,
una ragazza americana che vive a Parigi. Maureen ha perso il fratello da poco e che per vivere
fa un lavoro che odia, la personal shopper per una attrice famosa e capricciosa.
Il vero motivo per cui Maureen/ Kristen resiste a questo lavoro e a questa grama vita é perché
vuole di mettersi in contatto con il fratello morto tramite i suoi poteri soprannaturali.
Un giorno viene contattata da una amica per disinfestare una vecchia casa abbandonata dai suoi
fantasmi. Maureen / Stewart crede di entrare in contatto con il fratello nel vecchio maniero, ma
il fantasma la aggredisce, lei si spaventa e scappa via. Da questo momento ne viene perseguitata.
I proprietari della casa le dicono che sono stati a Stoccolma e hanno visto una mostra di Hilma
af Klint. Questa artista vissuta nella prima parte del ‘900, e interprete antesignana del
movimento astratto, credeva di essere in contatto con una entitá spirituale che le comunicava
cosa dipingere.
La ragazza perplessa si informa sull'artista su wikipedia.
Nell’ultima sequenza del film, la Stewart finalmente riesce a mettersi in contatto con lo spirito
che la perseguita e gli chiede chi esso realmente sia. Il fantasma le risponde che in realtà lui é
lei 'in persona'.
Il film e il lavoro di Atkins hanno alcuni elementi in comune, ma soprattutto uno: il desiderio
di ritrovare qualcosa di spirituale 'fuori' altrove, come se lo spirito risiedesse in un luogo
speciale fuori di noi.
Ma tornando ad Atkins e alla sua mostra. Il CGI é un tipo di animazione che si realizza a
partire dalla realtà. Per questo motivo le animazioni sembrano cosi reali, dando l'idea di un
elemento fantastico perfettamente inserito nel contesto reale. Un esempio sono i draghi nella
serie TV The Game of Thrones.
Ma noi sappiamo bene che é solo un animazione dato che l'animazione é mediata dal supporto
del video. Ma chi c’é dietro le maschere del bambino, dell'infante e dell'uomo che piangono
muco? In realtà c'é l'artista stesso, il suo corpo, il suo essere reale. Trasformando il suo corpo
reale in un personaggio animato, senza corporeità, senza bassezze, che non beve, non mangia,
ecc. Atkins insiste sul paradosso del bisogno di elevarsi e di ritrarsi dalla realtà a favore di un
personaggio fantastico, racchiuso in una immagine che piange lacrime dense come muco, che é
reale ma non lo é, come le nostre persone su facebook o instagram.
Gli abiti dei personaggi dell'opera sono al contrario un elemento che ricorda tutta la caducità,
la 'mondanitá' dell’esistenza umana.
Il tassello mancante per completare la mostra, la chiave di volta, é proprio il visitatore. La
presenza ‘altra’, che é un corpo reale con una vita, fatta di cose reali, di sentimenti reali, di
desideri reali, bisogni e pensieri e anche di spiritualità.
Ed Atkins
Old food
29 September 2017 to 7 January 2018
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